Tipologia Progetto
Complesso Produttivo
Anno
2018
Tag
Cemento Geometria Laterizio Interior Landscape Iconico
Stato
Concorso su invito concluso
Localizzazione
Radda in Chianti, Italia
Coniugare le aspettative e le esigenze della committenza, contestualizzare paesaggisticamente un progetto di tali dimensioni, rendere chiaro e funzionale il sistema dei collegamenti e della visibilità, ci è sembrata la priorità a cui dover rispondere.
Per non rinunciare alla giusta ed equilibrata ambizione di dare all’intervento un carattere iconico, un landmark tipologicamente relazionato alla tradizione degli insediamenti produttivi, si è cercato di seguire la logica degli incastri simultanei in grado di miscelare stilemi della tradizione rurale con elementi di quella industriale e manifatturiera.
Per questo si è perseguito l’obiettivo di un progetto evocativo sì, ma che mettesse al centro la logica del programma funzionale, religiosamente assunto come atto fondativo di tutto l’impianto, matrice culturale ed identitaria propria del marchio celine.
Il progetto cerca di sposare aspetti classici, come detto della classicità industriale, con elementi di innovazione sia dal punto di vista del concept sia della sostanza tecnologica, che riescano a posizione l’architettura in una dimensione atemporale (timeless) fortemente caratterizzata dal contrasto tra elementi materici massivi ed altri preziosi e volatili.
Un’area di circa 9000 mq di cui poterne recuperare il 50%, posizionati su un terreno la cui altimetria sfrutta i precedenti rimaneggiamenti intagliando la collina sul limite del lotto, dando così una sorta di continuità di quota a tutto il sedime.
Distribuiti in pianta i 4000 mq richiesti, abbiamo deciso di far generare il prospetto sud-ovest dall’intersezione della piastra funzionale, con “l’offset” della curva di livello posta a quota 466 affidando a questo scontro il valore simbolico e fondante del progetto.
Ne deriva così un apparente conflitto tra la serialità delle navate produttive dalla sezione modulare, e l’andamento sinuoso dell’alzato in prospetto che intercettando i moduli di sezione in punti diversi, li deforma senza arrivare mai al punto di farne perdere l’identità dell’intenzione tipologica progettuale.