Tipologia Progetto
Struttura Museale
Anno
2013
Tag
Corten Bianco Vetro Cemento Legno Recupero Alfabeto Scale Virus Arte Intonaco
Mentions
PREMIO ARCHITETTURA TOSCANA
AND N.24
Fotografi
Pietro Savorelli
René Riller
Stato
Completato
Localizzazione
Siena, Italia
La Contrada della Tartuca ha da anni intrapreso un ambizioso progetto di recupero dei propri spazi immobiliari in via Tommaso Pendola, nella parte più antica del centro storico di Siena.
Si tratta di una lunga stecca urbana suddivisa in piccole unità immobiliari caratterizzate da un’omogenea mancanza di qualità architettonica.
Questi ambienti, nati e trasformatisi negli anni per i vari usi che si sono avvicendati, si presentano come strutture decadute, funzionalmente morte; Il progetto prevede quindi di inserire elementi nuovi tridimensionali, in grado di scardinare la logica preesistente.
La volontà della Contrada, committenza pubblica, in linea con la propria tradizione di custode progressista della memoria, e con il più recente dibattito relativo al significato del museo oggi, punta alla realizzazione di un luogo vitale e contemporaneo, in grado di creare nuove occasioni di aggregazione e di produzione culturale, un museo che superi la mera musealizzazione, capace di interagire con il contradaiolo e con il visitatore attraverso una forte espressività comunicativa e didattica.
L’accesso principale di questa fabbrica è situato in via Tommaso Pendola, dalla quale, attraverso una grande porta vetrata, ci si immette in un sistema di percorsi che definiscono un vero tessuto urbano interno. Questa architettura, per lo più introversa, si mostra nel prospetto principale, dove una vecchia facciata in mattoni è stata demolita e sostituita da una grande “teca urbana” realizzata con un’unica grande lastra di vetro capace di ribaltare il senso gerarchico della fruizione.
Analogamente, anche sul retro è stato riaperto un vecchio accesso che permetteva di entrare in questi ambienti dalla quota del vicolo della Tartuca, ripristinando così il ricordo di un vecchio collegamento urbano rappresentato in molte mappe storiche della città.
Risiede proprio in questi due interventi sulle facciate la tecnica del VIRUS, ovvero dell’inserimento di un organismo estraneo per forma e materiali, in grado di rivitalizzare contenitori inadeguati, partendo in questo caso dalle due facciate e dalle relazioni che queste instaurano con il tessuto urbano.