Tipologia Progetto
Struttura Commerciale
Anno
2010
Tag
Alluminio Pietra Intonaco Vetro Geometria
Mentions
AND N.24
Fotografi
Paola De Pietri
Stato
Completato
Localizzazione
Todi, Italia
L’ex-oleificio Tuderte come racconta il nome era un edificio con funzione produttiva, facente parte di un complesso di attività legate al consorzio agrario, collocato in prossimità ma all’interno della cinta muraria, che popolava la circonvallazione orvietana.
La circonvallazione Orvietana costeggia le mura cittadine massive e mute da un lato e un sistema residenziale dalla densità variabile a sud, verso Valle. Su questo versante si inserisce l’area sulla quale sorgeva l’ex-oleificio: uno spazio cerniera che trattiene il respiro verso il paesaggio incredibilmente illeso a quella quota e fronteggia le mura “abitate” in quel tratto della cinta difensiva cittadina.
Proprio questa duplice veste, apparentemente contraddittoria, di contesto storico e di isolamento rende speciale ed unico per Todi questo luogo.
Per potenziare e finalizzare i caratteri di complessità dell’area si è ideata una composizione che prima di tutto rinunciasse al volume unico, meramente sostitutivo del precedente, certamente più semplice ed economico da realizzarsi, per stabilire un più proporzionato e dinamico rapporto tra le parti in gioco.
Impostato il livello interrato in modo da realizzare un parcheggio pertinenziale, si è tracciato su di esso un basamento, dalla forma pura e rivestito in basalto, che trasferisse alla quota che non dialoga direttamente con le mura ma con le residenze, la sensazione dell’appartenenza al luogo, essendo il rivestimento lapideo direttamente legato alla tradizione costruttiva umbra in genere.
Recuperata la quota stradale sulla circonvallazione, aggettanti sul basamento e slittati rispetto al margine stradale stesso, si appoggiano due volumi dimensionalmente equivalenti, totalmente diversi per giacitura e trattamento superficiale. A ricucire poi i quattro elementi (interrato, basamento più due volumi) la promenade trasparente ed espressiva del vano scala, che intaglia uno spazio fragile, uno spiraglio di luce nella concretezza dei blocchi.