
Un esempio di architettura italiana
estratto del testo di Vittorio Savi
[… Mi sembra falso il tormentone sulla scomparsa dell’architettura italiana dal palcoscenico globale. Mi sembra falsa l’idea che la cultura architettonica italiana sia debole, malata, morta e stecchita.
Se avessi il fiato di prendere in esame la cultura, dico la cultura teorica e pratica, progettuale costruttiva, dello spazio pubblico e dello spazio provato, dello spazio insediativo e dello spazio reinsediativo nello stratificato territorio urbano, nello stratificato territorio extraurbano, forse riuscirei a dimostrare che il contributo nostrano se non è vivo nel solco della tradizione, è vitale nel tramando della nuova sensibilità operativa pertinente agli architetti giovani. Tuttavia, malgrado la mia insufficienza critica, la cosa sta così e ne avrei di esempi di portare. Uno per tutti è l’esempio dato del lavoro esposto e illustrato qui, esibito sulla pagina di libria.
*D’ora in poi scriverò solo Andrea e non Milani, per amicizia, per stima critica, e per apprezzamento di qualunque forma d’arcaismo, cioè in ricordo del primitivismo artistico senese, durante il quale si appellava il giovane maestro così, solo col nome. …]