RECUPERO DELLE “EX GALEAZZE” – Comune di Portoferraio

CONCORSO DI PROGETTAZIONE

SANTUARIO INTERNAZIONALE DEI MAMMIFERI MARINI PELAGOS  

2° CLASSIFICATO parimerito

“Le Galeazze”, luogo di produzione navale voluto dai Medici per aderire alle vicende storiche e politiche della battaglia di Lepanto, nascono dimensionate sulle proporzioni delle omonime navi da guerra, sviluppando una caratteristica forma a scafo rovescio organizzata su campate strutturali ad arco acuto che le fanno assomigliare a delle chiese a sala (hallenkirchen).
La genesi del progetto é quindi legata allo sfregamento della Galeazza, che uscendo dal cantiere porta con se e abbandona all’esterno parte della struttura, incidendo profondamente sul pavimento la propria sagoma e definendo un “ponte” in legno a doghe trasversali, nel pavimento in cemento industriale.

Nella stessa modalità anche il sistema distributivo ed espositivo della navata d’ingresso, attingendo a questa metafora marinaresca, reinterpreta una cima srotolata sul ponte di un veliero per disegnare le scale e le passerella sospesa in ottone brunito.

Questo oggetto è pensato per indurre una certa lentezza nella percorrenza, una moltiplicazione dei punti di vista in quota oltre che la possibilità di affiancare i modelli dei cetacei quasi stessimo nuotando nella stessa porzione di mare.

L’ingresso è un grande spazio aperto caratterizzato dalla presenza di alcuni modelli di cetacei e parte del percorso sospeso, che risulta galleggiare sulla testa dei visitatori.

Lo spazio é definito da un banco informazioni-biglietteria circolare in posizione centrale, un guardaroba laterale, ed una serie di “bolle” che compongono l’artshop e punti di sosta tematici di preparazione alla visita.

La grande scala curvilinea proietta immediatamente i visitatori in un viaggio lungo una sorta di binario sospeso tra i cetacei del Santuario, rappresentando cosí l’inizio del percorso espositivo.

Al termine di questa esperienza “tattile” con i modelli in scala reale dei cetacei, si viene catapultati in un spazio immersivo caratterizzato da un suggestivo ambiente sottomarino interattivo, illuminato solo da un pulviscolo brillante, una sorta di plancton iridescente che fluttua sugli schermi e avvolge i visitatori.

Il pubblico, per mezzo di particolari luci basculanti può scoprire un livello multimediale sottostante pullulante di Balene, delfini e altri cetacei, che appaiono quando vengono rivelati dalle luci utilizzate, come esploratori subacquei.

Proseguendo il percorso si ha accesso allo spazio bambini, ambiente che combina attivitá di ricerca con esposizioni permanenti; sullo stesso livello sono collocati anche alcuni uffici, una mediateca e laboratori in cui la parte di ricerca, monitoraggio e divulgazione del centro trovano ampio spazio e risultano facilmente accessibili anche fuori dal percorso espositivo

Da questo piano attraverso la scala omologa a quella di ingresso, si ridiscende al piano terra nella seconda navata e si attraversa lo spazio degli esperimenti e dimostrazioni degli habitat sottomarini costellato da colonne d’acqua virtuali in cui plancton, microrganismi, esploratori subacquei e vegetazione sottomarina contribuiscono a definire il mondo sottomarino di riferimento.

Dall’area con le colonne d’acqua si può accedere al caffè o proseguire la visita, sotto alla pancia della balena rientrando nella navata principale.

L’organizzazione spaziale e funzionale dell’edificio è stata immaginata per garantire la fruibilità dello spazio in fasce orarie diversificate in base anche agli usi ipotizzati. In questo modo sia la sala principale compartimentabile rispetto al resto dell’edificio e con accesso autonomo al bar, sia la mediateca e l’area laboratori di ricerca, sia il bar stesso sono utilizzabili anche oltre l’orario delle visite al museo.